Spazi che parlano alle persone

Nell’ottobredel 2010, di passaggio a Fano, abbiamo approfittatoper andare a fare una visita a un posto di cui da temposentivamo molto parlare: la Mediateca Montanari, MEMO,inaugurata il 10 luglio del 2010, sorge nel centro storicodella cittadina marchigiana, in un vasto e bell’edificioche un tempo ospitava le scuole.

Una voltaentrati, è impossibile non rimanere colpiti dall'interventoarchitettonico, dalla qualità della ristrutturazione edella progettazione. Gli spazi di MEMO sono grandi, luminosi,essenziali, funzionali, ben arredati.

In unposto come questo, sembra legittimo parlare effettivamente di“luogo di cultura”, poiché quanto abbia contato e contiquest'ultima lo si legge, concretamente, nel corpo stesso deimuri. Anche per questo MEMO ci è parsa un caso interessante,da approfondire. Lo abbiamo fatto ponendo alcune domande aDanilo Carbonari, suo direttore, che con grande disponibilitàha acconsentito a rispondere.


Il nomedella mediateca viene da chi l’ha sponsorizzata e donata alla città,Corrado Arturo Montanari. Quanto conta in una realtà come quella di Fanola presenza di un imprenditore che avverte la responsabilità socialed’impresa come un compito imprescindibile e per il quale, evidentemente,un investimento sulla cultura corrisponde a un investimento sul futuro,anche economico della città?

La presenza delPresidente Corrado Arturo Montanari è stata di primaria importanza:senza di lui probabilmente il Comune non sarebbe riuscito da soload affrontare questo ambizioso progetto, visti i tempi e le risorsesempre più esigue. L’intelligenza e la lungimiranza di questonostro cittadino hanno fatto sì che la nostra città acquistassefinalmente uno spazio con un servizio di ampio respiro e di alto profilo,proprio come era nei suoi progetti. Il Presidente Montanari hasempre tenuto a dire che questo investimento è prima di tutto per leaziende della città, ribadendo sempre che potranno speraredi crescere e diventare sempre più competitive solo se inseritein contesti culturalmente avanzati.

In chemisura Montanari ha seguito ed è intervenuto nella realizzazionedel progetto?
La Fondazione Montanariha elargito oltre 5 milioni di euro per il recuperodella struttura, l'allestimento e la fornitura di arredi eattrezzature per l'apertura della Mediateca Montanari. Inoltre haseguito sempre molto da vicino tutte le scelte dei progettisti,degli architetti e dei bibliotecari. È sempre stato unostimolo e un osservatore attento di tutto quanto accadevaintorno al servizio nascente.

In questimesi, in che modo la città ha reagito alla presenza di questo luogonuovo destinato alla cultura? Cos'ha cambiato MEMO, cosa sta cambiandoe cosa si propone di cambiare?
Direi che la cittàha reagito molto bene: certo una parte dell'utenza già a conoscenzadei servizi dei bibliotecari l'abbiamo “catturata” subito,ma la Memo è stata subito attraente per quanti le bibliotechenon le hanno mai frequentate, essendosi proposta fin da subitocome luogo sociale oltre che culturale.

La Memo ha il compito principale di offrire unservizio culturale multimediale e contemporaneo, in integrazione e incooperazione con l'altro importante servizio bibliotecario della nostracittà, la Biblioteca Federiciana, che, dopo aver assolto per molti annianche al servizio di pubblica lettura, torna a essere a pieno titoloun servizio bibliotecario dedicato allo studio, alla ricerca ealla conservazione di un ricchissimo patrimonio storico.
Le duestrutture dovranno lavorare insieme e promuoversi a vicenda. L’ambizionepiù grande è quella di diventare, con questo sistemabibliotecario cittadino, il centro culturale e sociale dellanostra città, con tutto quello che ne consegue chiaramente!

La Memo ha già cambiato le abitudiniquotidiane di alcuni dei nostri concittadini e ha arricchito anchela proposta turistica della nostra città, visto che sono molti ituristi che approfittano del nostro servizio... l'obiettivo è quellodi arrivare veramente a tutti grazie a una collezione sempre aggiornatae a una proposta culturale rivolta veramente a tutti, dai bambini aglistudiosi.
  
Che cos'è esattamente una mediateca e che servizi offreal pubblico?
Una mediateca è sostanzialmente unabiblioteca pubblica con una forte vocazione al multimediale: oltre ilibri, quindi, tanti computer, rete wireless, ma anche dvd, cd e tutti isupporti multimediali utili a veicolare informazioni. Certamenteè un servizio che ha un'attenzione a tutte le nuove tecnologie:oggi non possiamo certo non pensare agli e-book ed essere quindimediatori anche verso questi nuovi media.

Cosa significaper un bibliotecario entrare in un'istituzione così giovane e nuova,priva di abitudini consolidate, norme acquisite?
È un grande stimolo di certo: un servizio di biblioteca nascedopo un'attenta analisi dei bisogni del territorio e sulla base diconsolidate esperienze e conoscenze biblioteconomiche... fortunatamentec'è una scienza che ci insegna come si fanno le biblioteche. Certo,però, parte del nostro servizio si modifica e si sviluppa anchegrazie alle capacità di osservazione e di ascolto dei bibliotecari eall'inventiva che spesso usano per attivare nuove strategie di promozionedei servizi in modo tale da arrivare ad attirare il maggior numeropossibile di persone. Una struttura nuova e giovane come questa è disicuro stimolo anche per chi ci lavora!

Qualcunoha detto che la scuola dev’essere il luogo più bello che un bambinofrequenta. Quanto conta, oggi, la qualità, la bellezza dello spazionel gradimento dell'utenza di una biblioteca?
Lagradevolezza degli spazi è molto importante: è certamenteanche una delle strategie per rendere attraenti inostri servizi bibliotecari che pagano lo scotto ditanti pregiudizi, oltre al fatto che per principio crediamoche tutti i servizi al cittadino dovrebbero essereinseriti in contesti piacevoli.

E inparticolare, quanto è importante per i frequentatori più giovani, ibambini e i ragazzi?
Moltissimo: una persona puòsentirsi immediatamente accolta o respinta da un servizio anche senzaincontrare qualcuno che lo accolga... è importantissimo per questoche gli spazi parlino subito alle persone che entrano mostrando chesono stati pensati proprio per loro. Lo spazio dei bambinie dei ragazzi è certo fondamentale: parlano ai bambini i colori,l'altezza degli scaffali, la comodità delle sedute, la prossimitàdei materiali e la loro sistemazione.

 
Inche modo avete avviato e state pensando di avviare il rapporto coni bambini e i ragazzi della città?

Abbiamo dasubito avviato un rapporto privilegiato con le scuole che sono veicoloprincipale verso i bambini e ragazzi e le famiglie. Inoltre abbiamoattivato una serie di attività per tutte le fasce d’età: dalleletture per i piccolissimi, nell'ambito del progetto Nati per Leggere,a incontri dedicati agli adolescenti.

Come hannoaccolto MEMO i frequentatori più giovani?
Da subitosiamo stati frequentatissimi dai giovani: ci sono sempremolti adolescenti qui alla Memo. Quindi potremmo dire che hannoaccolto bene la Memo, anzi che forse la aspettavano da tempo. Pernoi i bambini e i giovani sono molto importanti: non meno delpubblico adulto, almeno visto che fino a qualche anno fa era il solopubblico contemplato dalle biblioteche.

Ora fortunatamentetutti i nuovi servizi di biblioteca in Italia si occupano dei bambinie dei giovani, come d'altra parte fanno da tempo tutti i Paesi esteridove questi servizi sono avanzatissimi: sono il nostro futuro ebisogna avere una grande attenzione per la formazione culturaledi queste fasce della popolazione, è fondamentale accoglierliin servizi come il nostro e offrire loro delle opportunitàculturali, formative e sociali.