Sulla linea di partenza

Anna Castagnoli:Primo premio originalità
al concorso natalizio Bambin diPraga, 1982

[diAnnaCastagnoli]

Premessa
A 8 anni vinsi il Primo PremioOriginalità al concorso natalizio Bambin di Praga: un concorsomondiale organizzato dal celebre santuario di Arenzano. Avevodisegnato degli angeli che tiravano fuori il bambino Gesù da unuovo.

Sàrmede andata eritorno
Avevo circa 20 anni euscivo da un'adolescenza comme il faut. Avevo dapoco iniziato la facoltà di Lettere e Filosofia. Leggevo e scrivevodiari esaltati sulla natura, il tempo e le stelle, di ispirazioneNietzschiana. Per i pochi quadri a olio con fanciulle malinconiche,invece, mi ispiravo a Edward Munch. Ma dipingevo, scrivevo, vivevo, piùper combattere la coltre lanosa della noia che per passione.

Anna Castagnoli:Nella neve, 1991.
(L'illustrazione mostrataa Langella.)

Ungiorno, senza un motivo apparente, disegnai una bambina in unbosco innevato. Era un disegno che sapeva di fiabesco e mia madre,pronta, mi disse: «Perché non lo porti a vedere a qualcuno della bibliotecaDe Amicis

Lo feci. Parlai,credo, con Francesco Langella, che fu molto gentile. Mi disse che noncapiva bene perché gli mostrassi il disegno, ma che se mi piacevaillustrare potevo andare a Sarmède, dove esisteva una scuola estiva diillustrazione per bambini. Era, allora, l’unica in Italia. 
Partiiper Sàrmede.

AnnaCastagnoli: Folletti. Acquerello su carta,1993.

C’eraun solo corso, con StepanZavrel come maestro, e una sola classe. Le serate si passavanoa casa Zavrel, a gettare vino sul fuoco per onorare gli dèi, rosolaremaialini sulla brace e ascoltare ricordi di fughe dalla fame attraversoi boschi. Ohhh. Ma che mondo era quello?

Ilprimo giorno di corso, Zavrel mi fece lavorare sul colore blu. Cioè,non dovevo far altro che esplorare il blu. Poi disegnai un castello sulblu e mi presi una bella strigliata. «Tuo blu molto bello,» mi dissecol suo accento ceco. « Perché hai rovinato?»


Il secondo giorno sulla porta della classe comparve un bambino conmaschera e pinne. Va bene che il mare non era lontano, ma lì eravamoin mezzo ai castagni. Uscimmo per capire chi fosse. Sparito.

Il terzo giorno mi innamorai del ragazzo più carinodella classe e, invece di una settimana, a Sàrmede ci rimasi perquattro. E qui mi fermo, perché la faccenda diventa un po' troppopersonale. Come molto personale è la ragione per la quale di lì apoco, e per ben 6 anni, mi dimenticai completamente che avevo, un tempo,amato disegnare. Vi basti sapere che se una fatina buona o una stregamalvagia mi offrissero di nuovo i miei vent'anni, risponderei: «No,grazie.» Sarebbe al di là delle mie forze e capacità di sopportazione ricominciare a sentirmi informe come una medusa e insicuracome un coniglio in mezzo a un'autostrada, e ritrovarmi ancora condue mani delle quali non sapevo mai che fare, se non nasconderle intasca.

Anna Castagnoli: daIl libro delle cose perdute.
Genova:Hablò, 2004

A30 anni esatti, per una serie di coincidenze che ora non misembrano più tali, ripresi a disegnare. Ritornai a Sarmède perun corso con LindaWolfsgruber. Linda non mi fece lavorare solo sul blu. Midisse che ero brava, che avrei pubblicato entro un anno. Avevaragione. Pubblicai l’anno dopo Il Libro delle coseperdute, con una casa editrice che fallì dopo pochi mesi(forse anche a causa del mio libro). Ma io, intanto, ero stata morsa dallatarantola: sarei diventata, a tutti i costi, una vera illustratrice.

Tornai a Sarmède l’estate successiva, per un corsocon JindraCapek. Il benvenuto me lo diede Octavia Monaco, che all’epocateneva già corsi lì come insegnante. Ci eravamo incontrate anniprima, all’epoca della mia prima esperienza sàrmediana. «Ancoraqui?» mi domandò. Sì. Ero ancora lì. Sulla linea di partenza, dinuovo.

In classe a Sàrmede,2002

L’annodopo feci un corso a Macerata, con CarllCneut. I miei compagni di un tempo erano giàtutti docenti. Ero grande di età rispetto alla media deicorsisti. Me ne vergognavo? Macché. Ero strafelice. Nonmi sono mai vergognata di imparare. Poi è nato il blog LeFiguredelibri. Ilmio lavoro di critica. Altri libri. Una storia che molti divoi conoscono.

Quando l’anno scorso MonicaMonachesi (alla quale dedico questo post) mi hachiesto se avrei voluto tenere un corso a Sàrmede come insegnante,ho chiuso gli occhi per l’emozione. E dietro le palpebre chiuseho rivisto il bambino con maschera e pinne sulla porta della classedi Zavrel.

Non credo agli angeli, ma questonon significa che non esistano. Forse ognuno di noi ha il suo angelopersonale. Se quello era il mio, lo ringrazio con tutto il cuore peressersi presentato con l'abito sbagliato al nostro primo appuntamento. Loaspetto a Rugolo, fuori dall'oratorio. Io sarò lì. Ancora sullalinea di partenza.

Anna Castagnoliterrà il suo primo corso da docente a Sàrmede in due sessioni,dal 17 al 22 giugno e dal 24 al 29 giugno. C'è ancora qualche postodisponibile. Io, se fossi illustratore, non me lo perderei. Manon è escluso che prima o poi lo faccia. Per ora prendo lezioniprivate.

Tutte le informazioni le trovate qui
Se invece volete sapere tuttosull'infanzia di Anna Castagnoli, leggete questo.