Tutti a tavola!

Cosa sta pensando questa donna sola, di sera, al tavolo di un bar, in una grande città americana? E quest'uomo semplice al suo desco di un'epoca antica? Il pittore sembra averlo sorpreso con il cucchiaio a mezz'aria, nel bel mezzo di una riflessione. Sarà appena tornato dal lavoro? Sarà stanco? Come sarà stata la sua giornata?



In questo modo Andrea Nante, in A tavola con i maestri dell'arte, nuovo volume della PiPPo, presenta ai giovani lettori due opere diversissime fra loro, per epoca, estetica, storia, cultura: Automat di Edward Hopper, del 1927, e Il mangiatore di fagioli, di Annibale Carracci dipinto fra il 1583-1584. Cosa hanno in comune i personaggi di queste due opere? Due cose, almeno: il tema, due esseri umani seduti a una tavola, rappresentati nell'atto di mangiare; l'azione invisibile suggerita dal testo: pensare. I lettori sono invitati a intervenire direttamente sul libro, scrivendo i possibili pensieri dei personaggi. Un'operazione interessante che presuppone un esercizio di osservazione. Indovinare il pensiero di qualcuno costringe a osservarne l'espressione, il modo di vestire, l'atteggiamento, la postura, l'ambiente in cui si trova eccetera. Le illustrazioni di Alicia Baladan che riproducono i due capolavori restituendoli attraverso tecniche e tratti diversi, aiutano chi osserva a farsi un'idea di quello che sta vedendo: una donna nell'America degli anni Venti e un contadino della fine del Cinquecento nello Stato Pontificio.  



 

Andrea Nante e Alicia Baladan, a cui si deve A Tavola con i maestri dell'arte, hanno avuto in mente diversi obiettivi nello sviluppare questo progetto: raccontare il modo in cui uomini donne e bambini sono stati a tavola nel corso dei secoli e a diverse latitudini; raccontare le diverse tavole attraverso il modo in cui l'arte ce le ha descritte; e soprattutto portare i lettori, leggendo, disegnando, giocando, a compiere esercizi di attenzione e concentrazione: imparare a guardare, a vedere davvero, sottraendo le immagini a quel mutismo e a quegli automatismi a cui i luoghi comuni legati all'arte e un sapere rigidamente codificato talvolta può consegnarle. Una collaborazione riuscitissima, quella fra Alicia e Andrea a cui si deve un libro che in pochi mesi dall'uscita ha quasi esaurito la sua prima tiratura.



A Tavola con i maestri dell'arte è nato in collaborazione con il Museo Diocesano di Padova di cui Andrea Nante è direttore. Nel 2014 Alicia Baladan, con alcune bellissime tavole, è stata la vincitrice della selezione di I colori del sacro, la rassegna biennale di illustrazione promossa dal Museo. Come previsto dal bando della selezione, è stata premiata con la realizzazione di un libro. Il tema dell'edizione 2016 di I colori del sacro sono stati proprio il cibo e la tavola: illustratori di tutto il mondo sono stati invitati a raccontarli attraverso il loro contributo. Della mostra ancora in corso a Padova, A tavola. I colori del Sacro
, 8° Rassegna Internazionale di Illustrazione, abbiamo parlato in questo post. L'idea di far lavorare Alicia su questo tema e di farlo in un volume della Piccola Pinacoteca Portatile, è venuta ad Andrea Nante, interessato al modo in cui la nostra collana sviluppa l'approccio alle immagini e ai contenuti dell'arte. In questo modo ci è arrivata la proposta di sviluppare un volume PiPPo insieme al Museo Diocesano, al suo direttore e ad Alicia, dedicato al tema del cibo e della tavola: uno strumento ludico e didattico da offrire a tutti i bambini in visita a I colori del sacro 2016, per prolungare a casa e a scuola la riflessione sull'arte e e sulle immagini cominciata al Museo. E va specificato in proposito, che l’intervento della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ha permesso che tutti i bambini in visita alla mostra potessero avere una copia del libro gratuitamente.



La collaborazione fra noi, il Museo e Alicia è stata stretta e interessante. L'idea stessa di Nante di editare un libro sull'arte a cura del Museo incentrato non come guida alle opere presenti in loco, ma come supporto per promuovere l'arte e l'abilità a leggere le immagini, facendosi latore, in collaborazione con l'editore, di una modalità didattica, è decisamente innovativa, anche perché apre il campo a future esperienze analoghe. In questa prospettiva, il Museo si offre, attraverso la voce del suo direttore, come patrimonio di competenze e saperi utili ai visitatori per avvicinare il mondo dell'arte, la sua complessità, le sue tematiche e problematiche. E partecipa attivamente sia alla progettazione del volume sia alla redazione dei testi.



Il libro è nato da numerosi incontri durante i quali Andrea Nante, Alicia Baladan, Paolo Canton e Vania Trolese hanno concordato la struttura del libro, le opere intorno a cui articolare la narrazione e la loro sequenza. Dopo aver stabilito il punto centrale attorno a cui sviluppare il discorso - la tavola come momento di condivisione, amicizia, relazione, rappresentata dalla tavola più famosa della storia dell'arte, il Cenacolo leonardesco, che apre il volume – si sono stabiliti dei sottotemi quali la tavola come rito sociale o religioso, la nutrizione, il gesto del mangiare,  la preparazione dei cibi, la cura della tavola, il gusto del cibo, il mangiare all'aria aperta. Sviluppato il piano del libro, Alicia Baladan ha realizzato le immagini, e successivamente, Andrea Nante ha scritto i testi in relazione alla parte figurativa. Un lavoro brillante sulla parola e l'immagine condotto con grazia e naturalezza da entrambi gli autori, senza traccia di tecnicismi o pedanterie, che ha il merito di configurare il discorso sull'arte come narrazione appassionante.



In A tavola con i maestri dell'arte, dunque, il gesto quotidiano dello stare a tavola, con tutti i suoi significati simbolici e relazionali, è analizzato in una galleria di opere lontane fra loro, capaci di tracciare un percorso inedito e sorprendente, così come accade nella mostra gemella di illustrazione sul tema, che raccoglie le tavole di numerosi illustratori di ogni parte del mondo che hanno partecipato alla selezione: un'operazione, questa, che, fra l'altro, stringe un nesso forte fra arte e illustrazione, sottolineando il valore che hanno le immagini di alta qualità. 
Gli esercizi proposti dal libro sono multiformi e vanno dal disegno, alla coloritura, alla composizione, ma anche alla scrittura dei testi con cui accompagnare le immagini.

In questo modo, accompagnati dall'esempio di artisti come Leonardo, Caravaggio, Bruegel, Veronese, Veermer, Liotard, Renoir, Van Gogh, Manet e altri, sarà possibile ai giovani lettori compiere una spedizione attraverso linguaggi antichi e nuovi, facendoli propri grazie all'attenzione e a una pratica attiva.