Un’osservatrice fenomenale

Oggi, come sempre facciamo nei pressi del 21 febbraio, ricordiamo Antonella Toffolo. Anche quest'anno lo facciamo attraverso le parole di Lorenzo Sartori che scrive della capacità di visione di Antonella, il suo talento natruale nell'attenzione, nel guardare, che certo ha a che fare con la sua professione di disegnatrice, ma non solo, è qualcosa di molto più ampio. Infatti qui Lorenzo propone a tutti anche un esperimento. 

[di Lorenzo Sartori]

Antonella era un’osservatrice fenomenale.

L’abbiamo già scritto: capace di farti il ritratto di una persona riproducendone una smorfia tipica o un’inflessione di voce. Capace di cogliere al volo minuzie nell’ambiente, di vedere cose che la maggior parte di noi non degna d’attenzione.

Narratrice di razza, trasformava il suo vedere in partecipazione appassionata a ciò che le fluiva attorno… alla vita che percepiva fremente in ogni dove.

La rivedo mentre riconosce a colpo sicuro un tizio, seduto in compagnia al tavolo in fondo a un’affollata trattoria popolare in zona Precotto, a Milano: uno che frequentava la sua stessa scuola media (… non la sua classe!) trent’anni prima. E naturalmente lui fa la faccia a punto di domanda: non ha idea di chi sia questa donna.

Il seguente brano di Moshe Feldenkrais, tratto da Il caso di Nora (Astrolabio, 1996) dà indicazioni utili e pratiche a chi voglia imparare a osservare tutto ciò che ha intorno.

Scritto prima dello smartphone, non indirizzato a masse umane sensorialmente compresse nel dispositivo inseparabile (e quindi oggi ancor più prezioso), aiuta chi ne abbia il desiderio a cogliere al volo istantanee di realtà, sprazzi di bellezza, emozioni di passaggio, incroci di sguardi, affanni, equivoci, frammenti di danza della vita. Storie.

Volete fare un esperimento? Stando in piedi o camminando lentamente, osservate dove guardate e come. Guardate soprattutto davanti a voi, ignorando tutto quello che avviene a destra e a sinistra? Ascoltate lo spazio dietro di voi? Normalmente avvertite quello che c’è sopra di voi, se non vi è nulla di particolare che attragga in su la vostra attenzione? Le persone ben organizzate e agili non fissano in continuazione il suolo sotto i loro passi, ma solo di tanto in tanto. Per la maggior parte del tempo sono sintonizzate su modalità sensoriali diffuse, e vedono quasi tutto, da sinistra a destra. Le loro orecchie avvertono anche ciò che avviene dietro di loro. Un animale o un uomo da solo non sopravviverebbero nella giungla nemmeno un giorno, se non fossero attenti alla maggior parte dello spazio che li circonda. E il fatto che, nella nostra società, la sicurezza personale sia assicurata collettivamente, e non da ciascun individuo per sé, non significa che per questo i nostri sensi possano fare a meno di funzionare come si deve. La qualità della nostra vita continua comunque a dipendere soprattutto dal buono stato del nostro equipaggiamento personale.

Illustrazione di Antonella Toffolo.