Una geometria d'universo

Quanti modi esistono di vedere unafoglia? E di pensarla? E di disegnarla?
Infiniti, comeci insegna, fra gli altri, un libro di cui abbiamo parlato da poco: Èl'albero che dà la vita, realizzatodai bambini della scuola Anna Frank di Reggio Emilia.
Riflettendo sulla forma delle foglie mi è venuto in mente Herbierdi Emilie Vast, pubblicato da MeMo e in Italia da Salani,che recentemente è andato per la maggiore. La Vast,illustratrice con una visione matematica delle strutture vegetali,mira alla sintesi e nelle sue rappresentazioni arriva a stringereogni dettaglio in una formula di essenziale perfezione in cuinulla è lasciato al caso e ogni segno è nitido e implacabilecome un bisturi. Così ecco che il mondo delle piante, vibratile,deperibile, effimero, casuale e metamorfico, nelle sue tavole sifa teorema di una bellezza del creato la cui prima caratteristicaè la distanza, l'algore.


Durante i giorni trascorsi da poco a Barcellona, nella bella ecentralissima libreria LaCentral del Raval, con un ampio e curato settore divolumi dedicati all’immagine, abbiamo trovato un altro erbariogioiello: una sorta di anti Emilie Vast per eccellenza. Si intitolaThe native trees of Canada, ed èopera di LeanneShapton, edito da Drawn&Quarterly.

A Leanne del mondovegetale sembra interessare il processo metamorfico a cui le formesono costantemente sottoposte. Il modo in cui i viventi immersi nelflusso costante del tempo reagiscono e si fanno unici, istante dopoistante, registrando nel proprio corpo in movimento ciò che avvienedentro e fuori di loro. È la medesima chiave interpretativa elaboratadalle osservazioni dei bambini di Reggio Emilia. Tutto questo è moltoaffascinante e lascia sopraffatti la bravura di questa disegnatriceformidabile, capace di fare una cronaca precisa dell'eterno movimentodel mondo naturale, riuscendo però nel medesimo tempo, a dar contodella struttura inalterabile che sottosta agli organismi viventi.
Quindi a fissare, in questi ritratti dinamici, la matrice dellafoglia che ne preserva il nucleo dell'identità in tutti i cambiamentia cui è sottoposta. Una sorta di principio universale, di anima,di formula invariabile che fa sì che ogni creatura possa rimanerese stessa nel tumulto avventuroso della vita e del cambiamento.
Un libro splendido. Alto. Commovente.



In questa poesia di MariangelaGualtieri sulla caduta di una foglia ritrovo lo stesso sguardodi  Leanne Shapton (fa parte della imperdibile silloge Bestiadi gioia, 2010).

Una foglia cadendo
fail piccolo tonfo
scuote unpoco la stella
e una geometriad’universo
si sbilancianegli assi.

Tutto untratteggio di rette infinite
unpulsare di gradi angolari
nessunaala distesa fa a meno
e lacaduta non è che un’
algebrainfinita che va giù
nellacifra, nel rigo.