Alle radici dell'albo /1: il mondo alla rovescia

Per il mio compleanno del lontano 1998, ho ricevuto in regalo da un'amica napoletana una piastrella decorata da una divertente scenetta, nella quale una sardina apriva una scatoletta di omini sott'olio. Nell'iconografia popolare napoletana, le immagini di un mondo sovvertito sono molto comuni e apprezzate. D'altra parte, quello del mondo alla rovescia è uno dei grandi topos iconografici, che ha ispirato innumerevoli autori, da Collodi a Rodari, per restare solo alla lingua italiana, ma che è sempre stato presente nella letteratura e nell'iconografia popolare.

Nel suo famoso saggio L'opera di Rabelais e la cultura popolare, Michail Bachtin identifica questo tema con il momento del carnevale, passaggio dall’inverno alla primavera, morte di un mondo tramontato e nascita di una nuova stagione di abbondanza. Nel periodo di carnevale, nel Medioevo, le gerarchie della vita ordinaria erano sovvertite. Le regole erano stravolte così che tutti potessero vivere una «vita all’incontrario», un «mondo alla rovescia». Gli umili diventavano potenti, e viceversa, il padrone faceva da servo al proprio servitore. Ciò che era superiore era tirato verso il basso così da costringerlo a rinnovarsi e a rigenerarsi. Durante il carnevale tutte le figure erano duplici, accoppiate per contrasto: magro-grasso, alto-basso, giovane-vecchio, eccetera e gli oggetti, vestiti indossati alla rovescia, come «gonne sulla testa», «vasi al posto di copricapi», oppure «l’uso di utensili come armi», ecc. Forse per questa ragione ai bambini piace tanto il mondo rovesciato in cui, insieme a tutti gli altri, anche i rapporti fra grandi e piccoli si sovvertono e cambiano di segno, stabilendo nuove regole e assetti, impensabili in regime di normalità.

Risalendo l'albero genealogico del picture book, abbiamo trovato questo chapbook, un libretto venduto per un penny o poco più dagli strilloni per le strade e nei mercati delle città britanniche.

Sono stati questi strilloni i primi promotori della lettura che, offrendo fogli scandalistici, calendari, ballate, immagini devozioni e libretti da pochi soldi hanno dato il via alla diffusione massiccia di immagini e libri destinati all'infanzia e, più in generale, alle persone incolte e semianalfabete.

Come non leggere, in queste xilografie rozze e male inchiostrate, i progenitori dei divertentissimi Nonsense books di Edward Lear (del quale avevamo già parlato qui), o delle coloratissime tavole di Atak per Mondo Matto?

The world turned upside down, or, No news, and strange News. York: printed and sold by J. Kendrew, Colliergate (1820 circa).

L'esemplare della Miniature Books Collection della Library of Congress è scaricabile in formato pdf qui. Chi volesse approfondire il tema del mondo alla rovescia non potrà fare a meno de Il mondo alla rovescia di Giuseppe Cocchiara (Bollati Boringhieri, 2015).