Guardare guardare guardare gli alberi

Raccontaregli alberi è un libro bellissimo. Forse il miglioreche si è visto in fiera, quest'anno. Anche se un'affermazionedel genere è un po' approssimativa, dato che bisognerebbeeffettivamente averli visti tutti, i libri, cosa non umanamentepossibile. Tuttavia l'impressione è questa. Ed è un'impressionecomplessiva. Non si tratta solo di belle illustrazioni e bei testi:è proprio bello il libro, tutto intero, come è venuto fuori. Pia Valentinis e MauroEvangelista sono stati messi a lavorare al megliodelle loro possibilità e hanno raggiunto quello che anostro avviso è il punto più alto della loro pur brillantecarriera: un risultato strabiliante. I testi (Parazzoli e Quarenghi) sono perfetti: secchisenza essere noiosi o aridi, colloquiali ma privi di concessionia deliqui eco e/o pseudopoetici che appesantiscono 

Raccontare gli alberi,Pia Valentinis

tantaletteratura per l'infanzia. Lo spazio alla poesia è lasciato alla Poesia:da Montale a Pasternak a Jabès e via di questo passo. La grafica,curata da Mariagrazia Rocchetti,  è ottima: fa in modo cheogni riga, ogni immagine si possa leggere, guardare nel migliore deimodi, in pieno agio, senza distrazioni e interferenze, sciatterie ovirtuosismi, mettendo in luce, valorizzando, senza mai essere opprimente,eccessiva, incerta, inesistente o gratuita. Insomma: Raccontaregli alberi è un libro meraviglioso.
Come fa unlibro a centrare l'obiettivo con tanta precisione? La sua riuscita,ne siamo certi, non si spiegherebbe senza quella figura fondamentale,quando è presente ed è presente lavorando bene, cioè con creatività,correttezza, sensibilità ed equanimità, sopraffina intelligenza, che èl'editor.

Raccontare gli alberi,Pia Valentinis

Chein questo caso è Paola Parazzoli. Bene: è lei chesenza dubbio ha intuito come doveva essere il libro e ha fatto inmodo che tutti dessero il meglio in vista di questo obiettivo. Ed èlei che rimane più defilata, fra tutti quelli che lo firmano. Vadetto questo: perché se nel nostro paese la funzione e il lavorodell'editor, poco conosciuti e compresi, non godono ancora del rilievoche meriterebbero (e, da qui, mi vien da pensare, tutte le storturecommesse da editor approssimativi e maldestri, argomento su cuiritorneremo a breve), allora è il caso di fronte a un libro del generedi sottolineare quanto la sua riuscita si debba a chi lo ha diretto,coordinato, pensato, meditato, visto.


Raccontare gli alberi,Pia Valentinis

Cheuna grande casa editrice come Rizzoli investa in un libro come questo,mostra quanta strada si sia fatta in questi anni con gli albi illustratie quanta acqua sia passata sotto i ponti. Ci auguriamo che di frontea questo risultato non si debbano ascoltare quelle riflessioni aproposito dei destinatari di libri di questo tipo: sarà davveroper ragazzi, lo capiranno i bambini? Ci sono tanti modi bellissimiper perdere tempo. Per esempio, anziché porsi domande ingeneroseverso l'intelligenza e il talento che mai come oggi sembrano essersirisvegliati nella nostra editoria, andare per boschi. E guardare,guardare, guardare gli alberi. Pia, Mauro, Giusi, Paola, Mariagraziacon questo libro ci spingono a farlo come non ci saremmo mai aspettatiche qualcuno riuscisse.

Le immagini di questopost sono tratte dal blog di Pia Valentinis e da Zazienews.



Raccontare gli alberi,Pia Valentinis
Raccontare gli alberi,Pia Valentinis



Raccontare gli alberi,Pia Valentinis
Raccontare gli alberi, MauroEvangelista Raccontare gli alberi, MauroEvangelista