Un piccolo mostro selvaggio (con il suo pigiamino con coda e orecchie)

NoiTopipittori siamo abbastanza e dichiaratamenteallergici ai libri a tema: per intendersi, i libri che Manuela Trinci aveva definito, nonricordiamo dove e quando, ma con indubbia efficacia, i libri-farmaco,quelli che si somministrano come pillole per risolvere i “problemi”dei bambini.

Siamo in realtà convinti che ilibri a tema siano una soluzione facile per gli adulti che – lorosì – spesso hanno dei problemi con i problemi dei propri figli,e sperano di cavarsela a buon mercato con un “libro su...”.

Ma qualche volta ci caschiamo anche noi. InfattiLison ha paura, il nuovo librodi Perrine Ledan e Lotte Bräuning, consegnato ieri aldistributore e quindi in libreria a partire dalla metà della prossimasettimana, è un libro sull'aver paura.


Lison, infatti, piccolo mostro selvaggio con ilsuo pigiamino con coda e orecchie, convive beatamente con quel vagomalessere che si chiama paura. Ne ha quasi piacere. Lo usa come unachiave per aprire conversazioni e relazioni, scoprire chi le dà retta(il nonno, per esempio, che le parla senza remore della sua paura e delsuo desiderio di morire) e chi no (il padre, per esempio, che rispondeevasivamente, nascosto dietro la barriera di un quotidiano spalancatoe che, probabilmente, il giorno dopo è corso spaventato in libreriaa chiedere un libro sulla paura), sondare il suo microcosmo, cosìdomestico eppure così vasto e variegato.


Quindi, se volete, un vero e proprio libro sullapaura. Un libro a tema. Che cosa sarà mai riuscito a smuoverci dallenostre convinzioni, a sfidare anatemi («Tradimento! Anche voi, come tuttigli altri!») e sorrisetti («Predicare, predicano bene. Ma quando glitocca di razzolare...»), a rinnegare una convinzione così radicata efare il nostro “libro sulla paura”? Una cosa soprattutto: la qualitàdel testo. Perrine Ledan è una brillantissima scrittrice di storieper gli albi, come ha dimostrato con i quattro racconti de Il viaggio di Adele e altre storie delbosco (sempre illustrato da Lotte Bräuninge uscito nel 2009). I suoi testi hanno una un ritmo, una graziae un'ironia che li rende, a nostro avviso, irresistibili. Lanostra amica libraia Diletta, dopo aver letto Il viaggiodi Adele, si è autoribattezzata "la Diladele", tanto laprotagonista della storia, una scoiattola ipercinetica ed entusiasta, leè piaciuta. L'ironia di Perrine va a nozze con l'umorismo di Lotte. Enoi siamo orgogliosi di avere tenuto a battesimo due autrici cosìbrave. E di averle fatte incontrare.