Io voglio fare PiPPo!

[di AdaColombi]

Il giorno in cui miè stato proposto da Diletta di SpazioB**K di prendere parte al progetto PiPPo non lo sainsieme alla mia scuola ricordo di avere fatto dei saltelli di gioiaper la casa... 500 possibili euro di buono libri non capitano tuttii giorni, soprattutto nelle mani di un maestra che ha problemia contenersi ogni volta che entra da B**K!


Violetta,3 anni e la sua Città che sale di UmbertoBoccioni.


In molti si sono domandati, e mi hanno domandato, come mai siastata scelta proprio la nostra scuola e la motivazione non è danascondere, anzi io credo sia stata proprio la grande forza di questaprogetto: la motivazione è la stima, prima, e l'amicizia, poi, che halegato il mio percorso a Diletta, dal primo giorno in cui ho compratolibri selezionati da lei nella libreria dove lavorava (credo fosseil 2008), al crescere di un' amicizia, allo scoprire di avere tantepassioni e soprattutto persone speciali in comune, tutte legate da unlunghissimo filo rosso che potremmo chiamare amore per le immagini,per i libri e per l'infanzia.



Emma,3 anni e la sua Marilyn Monroe di AndyWarhol.


Fatta questa premessa, passo a raccontarvi cosa è stato PiPPo non lo sa per lanostra scuola e in special modo per la mia classe, la mia collega e imiei bambini, avendo vissuto direttamente il loro entusiasmo.
PiPPo è stato come prima cosa una raraopportunità e come tale non la si poteva perdere, né tanto menodeludere: essere una fra le due scuole selezionate l'ho sentita comeuna grossa responsabilità.
Ma ecco che per la mia classefin da subito è apparso un ostacolo, che mi ha obbligata a fermarmie riflettere. L'ostacolo? Beh, come fare un laboratorio di copia dalvero con bambini di tre anni, in una classe omogenea?
Chinon lavora nella scuola dell'infanzia comunali di Milano, non sa chesolitamente questa è una proposta laboratoriale che ai bambini di treanni non viene offerta, così come l'uscita al museo spesso impegnativae stancante con tutto il gruppo classe.

E così misono ritrovata a pensare a come far partecipare i miei bambini a questoprogetto, così importante,  proponendo loro attività adattealle loro età e capacità.
Ho pensato fin da subito a BrunoMunari, ai suoi laboratori a Brera, ai suoi quaderni Giocarecon l'arte e mi sono trovata a fare un lavoro parallelo diautocritica e ricerca, il primo per aver pensato che fosse difficile eforse inopportuno proporre la copia a bambini così piccoli, il secondodi ricerca sui materiali.
Munari ha illuminato la mia strada,pensando a lui mi sono detta:
- farò grande ricerca dimateriali;
- differenzierò le tecniche in modo tale cheognuno possa utilizzare quella che più lo rappresenta;
-li osserverò nelle pitture libere per capire cosa posso proporre lorocome artisti di riferimento;
- utilizzerò l'azione-giocomunariana per portare avanti i laboratori.

Eccoche dalle osservazioni abbiamo avuto la conferma di avere una solabambina che sapeva disegnare figure umane (uomo con testone tipicodei tre anni), scoperto una bambina che dipinge con la tecnicadivisionista alla stregua di Boccioni, di avere amanti dei paesaggi,fissati del sole rosso proprio come Mirò, di avere in casa e non ascuola una nipote di sei anni che ama pizzi, luccichini e gale, ma nonrifugge dai baffoni pelosi di Frida e anzi dichiara apertamente il suoamore per lei: roba da non credere!

Beh,direi non poche scoperte per chi sembrava iniziare con lo svantaggiodell'età... diciamo che, con questa consapevolezza e la granvoglia di partecipare, io e le mie colleghe siamo partite piùcariche che mai, coinvolgendo al massimo i bambini che nei giornichiedevano: “Ancora PiPPo!”, “Io vogliofare PiPPo”.

Gliartisti selezionati e proposti sono stati il più possibile diversi:Pollock, Matisse, Warhol, Klee, Monet, Prampolini, Van Gogh, Boccioni,Lichtenstein, Mondrian, Kandinskij, Balla, Braque, Burri e peralcuni di loro sono state selezionate diverse opere.
Intotale i bambini hanno fatto un paio di PiPPociascuno, hanno lavorato in piccolo gruppo con i materiali chedi giorno in giorno venivano loro offerti e per l'occasione anchecostruiti, come nel caso dei timbri.

Inmerito alle tecniche abbiamo spaziato: collage, pittura e dripping,stampo e timbri, graffio, spugnature, utilizzando colori per pitturasu vetro in tubetto, tempere in polvere, acquerelli, gessi, temperenei colori basici e perlate, vinavil, ritagli di carte colorate e conpattern, piccoli ritagli tipografici, campionari di tessuti, pellami,sacchi, bottoni.
Ogni supporto, da regolamento dovevaavere come formato l'A5, ma nessuno ci vietava di differenziarlie così abbiamo usato SOLO scarti tipografici di diverso colore,dal fluo per Warhol, alla carta quadrettata per Mondrian aquella da lucido per Pollock, al puntinato e bianco e nero perLichtenstein, riuscendo in alcuni casi a facilitare il riconoscimentodell'opera rispetto all'originale.

Cosìfacendo, ogni opera era certo sarebbe stata diversa dalle altreancora prima che il laboratorio avesse inizio e così abbiamo ottenutoPiPPo completamente diversi, anche offrendo lo stessoautore e la stessa opera. Insomma abbiamo garantito l'eterogeneità,tanto bella e tipica della storia dell'arte.
Qui sottol'esempio di due Foreste Incantate di Pollock e di dueTramonto di Lichtenstein

Ogniclasse ed educatore hanno coinvolto i bambini e le relative famiglie, allequali è stato chiesto di partecipare e collaborare. A una settimana dallachiusura del gioco PiPPo non lo sa abbiamo allestitofuori dalla sezione la mostra dei lavori dei nostri bambini, con tanto dididascalie e miniature dell'originale di riferimento.
Ma eccoun secondo “ostacolo” all'orizzonte: nonostante i numerosi bigliettie bigliettoni sulle porte, un cartellone illustrato all'ingresso,non arrivavano PiPPo dalle famiglie... “Cavolo,che peccato”, mi sono detta. Poi ho pensato a una cosa: spesso, quandole proposte fatte agli adulti contemplano arte, libertà e creatività,la risposta che si riceve è paura di non essere all'altezza, timoredel giudizio... ho pensato a una possibile soluzione, aperta a tuttala scuola e non solo alla mia sezione ed è così che ho deciso ecreato una scatola che ricordasse la deadline,le regole di formato, ma che soprattutto permettesse ai genitori diriporre in segreto la loro busta senza che questa passasse nelle mani degli educatori... una scatola-personaggio che attirasse lacuriosità dei bambini che, si sa, fanno domande e di conseguenza deigenitori obbligati a leggere e rispondere... che furbetta è?!
Bisogna ingegnarsi, insomma, e non perdere mai la speranza,soprattutto nei confronti di genitori pieni di impegni e cosìPiPPo Box ha risolto il problema, permettendocidi ricevere un sacco di altri lavori!

Venerdì,6 dicembre, la PiPPo Box ha infine lasciatola scuola di via Rovetta, ha riposato a casa mia due giorni perdigerire l'indigestione, domenica ha fatto un giretto per Milano emercatini di libri usati e infine ha raggiunto Diletta e Chiara daSpazio B**K!
Questo racconto fotografico ha permessoai bambini, soprattutto a tutti coloro non sono potuti venirealla mostra, di capire come finiva la storia iniziata nelle nostreaule piene di colore e gioia... ovvero in uno spazio altrettantopieno di colore e gioia: Spazio A!

Il riccobottino acquistato con il buono di 500 euro andrà ad aggiungersi ailibri della nostra biblioteca scolastica.
La biblioteca diRovetta è dedicata a Camilla, una bimba diversamente abile scomparsaall'età di quattro anni, in memoria della quale i genitori hannoacquistato e donato un gran numero di libri alla scuola, allestendo unabiblioteca che avesse il suo nome. Ora a Camilla si aggiunge il nomedi PiPPo e noi siamo davvero felici che, di annoin anno, il numero di libri aumenti.

Abbiamoscelto libri legati al tema del giardino, avendone uno meravigliosocome Alberi, Primavera, estate, autunno,inverno, La vita segreta dell'orto; altrilegati all'intercultura e alla lingua come Mappee Il grande libro delle figure e delle parole,classiconi mancanti di Munari e Iela Mari per completarne la collezione,libri su arte (compresi ovviamente i PiPPo), suiformati come Apri questo piccolo libro. Abbiamo sceltotrentotto libri, adatti ai piccoli di tre o ai grandi di cinque... o perentrambi, perché proprio come la copia dal vero anche il libro non hanecessariamente un destinatario di età precisa... per me sono un po'come i giochi da tavolo che riportano sulla scatola lalegenda dai 3 ai 99 anni... tutto dipende da come sipropongono, da come li si guarda, da come e con chi si vive l'esperienzadi lettura... altrimenti perché a 33 anni continuerei a comprare albiillustrati per l'infanzia?

Ringraziamo AdaColombi per questo suo bel report che mette in luce il ruolo attivo chehanno avuto la scuola, le insegnanti e i bambini nel progettoPiPPo non lo sa, nato intorno alla collana d'arte Piccola Pinacoteca Portatile, che havisto uniti un editore, cioè noi, una libreria, cioè Spazio B**K, e unostudio creativo, cioè Spazio A, per la raccolta difondi destinate a tre biblioteche scolastiche. Il raccontoproseguirà con i report delle altre insegnanti coinvolte nelprogetto.

Qui trovate tuttii post usciti sul blog, sull'argomento:
- PiPPo non lo sa: ungioco per bambini
- In compagnia di Picasso, Whistler,Munch e Pollaiolo
- L'imbarazzo dellascelta
- PiPPo losa