Guardare infinito

Nel mese di maggio la libreria indipendente Dudi di Palermo organizza Guardare infinito. Il paesaggio nei libri con immagini, un corso di formazione per adulti dedicato a lettura visiva e paesaggio, condotto da Giulia Mirandola, in sinergia con Francesca Mignemi, esperta di libri e letteratura per ragazzi, in collaborazione con Italia Nostra, sezione di Messina. In questo articolo ascoltiamo il punto di vista di tutti e tre i soggetti coinvolti nella progettazione del corso, per ascoltare le ragioni di fondo e le caratteristiche di questo percorso culturale. Le lezioni si tengono il 6, 13, 20, 27 maggio. Il corso è online ed è possibile iscriversi inviando la propria richiesta qui.

Immagine tratta da Senegal, illustrazioni di Joanna Concejo, testo di Artur Scriabin, Topipittori 2022.

Due domande a Giulia Mirandola

Di cosa tratta il corso Guardare infinito e a che cosa serve?

L’illustratrice e autrice lituana Monika Vaicenavičienė in Che cos’è un fiume? (Topipittori 2019) scrive: «I fiumi ripuliscono i nostri pensieri e ci fanno pensare in modo nuovo.» Il corso Guardare infinito vuole provare a compiere gli stessi movimenti: ripulire i nostri pensieri, farci pensare in modo nuovo. La letteratura visiva per l’infanzia è uno spazio nel quale è possibile chiedersi continuamente “dove siamo capitati?”. Ci sono paesaggi intorno a noi. Ci sono paesaggi dentro di noi. I paesaggi sono per questo da sempre presenti nei libri con immagini, nella penna degli scrittori e nelle matite degli illustratori. Di qui nei nostri modi concreti di immaginare. Si tratta di mondi, non sono sfondi. Per questo il paesaggio nei libri con le figure è un campo di ricerca complesso e affascinante. Può la lettura visiva essere una spinta a resistere all’indifferenza verso i luoghi dei quali facciamo parte? Può la letteratura visiva concorrere a farci uscire dalla spirale spettacolarizzazione-abbandono-distruzione del paesaggio? Affrontiamo Guardare infinito per provare a rispondere a questi interrogativi, mettendo vicini i libri con immagini, i luoghi e gli sguardi, ragione per la quale la concezione di questa iniziativa e la sua realizzazione vede in campo tre soggetti: Libreria Dudi (libri), Italia Nostra (paesaggio, luoghi), Giulia Mirandola (mediatrice della lettura visiva).

Immagine tratta da Smarrimenti di Enrico Pantani, Skinnerbooks 2021.

Che forma hanno le lezioni? Come si svolge il corso?

Da più di un decennio mi dedico a osservare e studiare la relazione tra libri con le figure, lettura e letteratura visiva e paesaggio. L’esperienza con pubblici diversi e la consuetudine a operare in contesti eterogenei mi ha insegnato l’importanza di tenere vicine la teoria e la pratica, lo studio sui libri e l’ascolto dei luoghi. Nei quattro incontri programmati alterniamo momenti nei quali è messa in primo piano l’analisi di libri con immagini, a momenti nei quali l’essenziale è sperimentare la relazione di continuità tra lettura di libri e lettura di paesaggi, a momenti nei quali usciamo nel paesaggio per attraversarlo fisicamente e continuare l’esercizio di “pensare per immagini” nello spazio aperto.

Gli elementi centrali del laboratorio sono racchiusi in due frasi. La prima: il paesaggio è una immagine di immagini. La seconda: leggere il paesaggio è leggere una immagine.

Immagine tratta da Ribes e rose, testo di Enrica Borghi, illustrazioni di Cristina Amodeo, Marinoni Books 2020.

Due domande a Maria Romana Tetamo di Libreria Dudi di Palermo e a Francesca Mignemi esperta di letteratura per l’infanzia

Cosa spinge una libreria verso il paesaggio nei libri con immagini?

Nell'educare alla lettura è implicito l'accompagnamento al nominare e conoscere il mondo. In un tempo nel quale l'immagine non è più ancillare, ma è di fatto dominante, educare alla lettura delle immagini e del paesaggio è un gesto necessario di cittadinanza attiva per insegnare non solo a nominare il mondo, ma anche a rispettarlo e prendere coscienza di essere solo una parte di un tutto molto più grande di noi.

C'era una volta: 50 disegni per inventare un sacco di storie, illustrazioni di Colin McNaughton, Nuove Edizioni Romane 1977.

I libri per immagini che tipo di lettore, giovane o adulto, possono interessare e quali sono i 'poteri magici' di questa particolare tipologia di libri?

Gli albi illustrati sono una risorsa educativa nel percorso di crescita dei bambini e delle bambine, ma negli ultimi anni la produzione editoriale si è arricchita sempre più di proposte che incontrano l’interesse della fascia degli adolescenti e degli adulti.  Nell’esperienza della lettura l’albo illustrato alimenta il coinvolgimento emotivo del lettore e il dialogo tra testo e figure diventa spazio fecondo per alimentare il pensiero immaginativo e lo spirito critico grazie ai quali leggiamo e comprendiamo il mondo.

Immagine tratta da Tudo Tão Grande, testi di Isabel Minhós Martins, illustrazioni di Bernardo P. Carvalho, Planeta Tangerina 2021

Due domande a Italia Nostra sezione di Messina

Perché una associazione come Italia Nostra ritiene importante lavorare sull'educazione al paesaggio attraverso l'educazione visiva praticata con i libri con immagini?

Italia Nostra è un’associazione nazionale impegnata da quasi settant’anni in attività di tutela, promozione e valorizzazione del Patrimonio culturale. Il settore dell’Educazione al Patrimonio, nella storia lunga e nobile di questa associazione che ha tra i suoi fondatori Giorgio Bassani e Umberto Zanotti Bianco, ha rivestito sempre un ruolo di primo piano; numerose sono le iniziative portate avanti negli anni per favorire una maggiore attenzione e sensibilità nei confronti del paesaggio che coinvolgesse il mondo della scuola.

Come sezione di Messina, abbiamo aderito ad alcune proposte in ambito formativo ed educativo promosse a livello nazionale. Una di queste è stata il corso di formazione per docenti Le pietre e i cittadini, organizzato nell’a.s. 2014-2015, che abbiamo declinato sul nostro territorio puntando l’attenzione su un’area di interesse storico e architettonico della nostra città, il quartiere del Tirone, sopravvissuta al terremoto del 1908, ma che versa da decenni in un terribile stato di degrado. In quell’occasione, ricorrere a libri con immagini - vedute storiche della città o fotografie di una Messina pre-terremoto - è stata una scelta valida metodologicamente ma anche suggestiva e inclusiva. Le immagini riescono a muovere l’immaginazione. Una città che ha cambiato profondamente il suo volto nel corso dei secoli deve essere immaginata per essere vista.

In una delle città di cui parla Calvino, Maurilia, “il viaggiatore è invitato a visitare la città e nello stesso tempo a osservare certe vecchie cartoline illustrate che la rappresentano com’era prima.” A Messina, come a Maurilia, “occorre che il viaggiatore lodi la città nelle cartoline e la preferisca a quella presente … riconoscendo che attraverso ciò che è diventata si può ripensare con nostalgia a quello che era”. In tutto questo processo del conoscere e del ri-conoscere i libri con immagini sono essenziali.

Immagine tratta da Click! di Abel Picogna (inedito), 2022.

Quanto la relazione con il paesaggio ci aiuta a percepire la nostra esistenza nel mondo come soggetti che lo abitano? Quanto lo studio del paesaggio ci aiuta a comprendere la relazione tra noi e i luoghi ogni qualvolta interveniamo modificandoli?

Il paesaggio si coglie attraverso lo sguardo, ma il suo valore non è solo estetico. Il paesaggio non va contemplato come qualcosa che può essere qualificato solo attraverso la categoria del bello. Il paesaggio racconta di noi, del modo in cui lo abitiamo, racconta la nostra storia. Il paesaggio è un elemento determinante dell’identità di un territorio. È fatto di ciò che si vede, di ciò che riusciamo ad apprezzare da alcuni punti di osservazione privilegiati. Ma il paesaggio è anche altro. Si costruisce e si trasforma attraverso le azioni dell’uomo. Paesaggi sensibili è una storica campagna di Italia Nostra, dedicata alla conoscenza e alla riscoperta del valore dei paesaggi di cui siamo parte. Consapevoli che per tutelare un paesaggio il primo passo sia quello di conoscerlo e farlo conoscere, qualche anno fa Italia Nostra ha dedicato una mostra fotografica ai paesaggi terrazzati e noi, come sezione di Messina, abbiamo realizzato una sezione sulle "ammacie" delle colline che si affacciano sullo Stretto. Le nostre colline, infatti, sono state rese coltivabili attraverso la realizzazione dei terrazzamenti, impresa umana titanica. Ancora oggi, nonostante l’abbandono delle campagne, tracce di questi muretti a secco rimangono visibili. La mostra Paesaggi terrazzati – visioni globali, prospettive locali è stata l'occasione per cogliere analogie e differenze fra i terrazzamenti locali e quelli del resto del mondo e per riflettere su come l'intervento dell'uomo possa armonizzarsi con il territorio e preservare il paesaggio come elemento identitario di una comunità.

Immagine tratta da Marcelle et les cicognes, illustrazioni di Charline Collette, testo di Myriam Raccah, Les fourmis rouges 2021.

Una recente esperienza di Educazione dello sguardo

A queste esperienze negli anni ne sono seguite altre. La più recente risale ad alcune settimana fa. In occasione della Giornata Nazionale del Paesaggio, il 13 marzo, abbiamo realizzato un’attività di educazione al paesaggio con gli alunni dell’I.C. “Elio Vittorini” di Messina dal titolo Lo Stretto racconta. L’abbiamo immaginata come un’esperienza ‘immersiva’ nel paesaggio dello Stretto, in cui ‘guardare al paesaggio’ significasse cogliere un insieme di elementi e relazioni, sviluppare percezioni per mettere in contatto il paesaggio esteriore, quello percepito dagli occhi, con quello interiore e personale. Per educare lo sguardo ad osservare con ‘occhi nuovi’ ciò che ci circonda, abbiamo percorso a piedi il litorale dello Stretto, in un tratto molto suggestivo che va dal villaggio di Faro a Capo Peloro, coinvolgendo i ragazzi in attività tematiche. Osservare il paesaggio, individuare quegli elementi che raccontano la storia dei luoghi, ‘metterli in cornice’ cogliendone forme e colori, fotografarli, ascoltare le voci dello Stretto, quelle naturali come il vento, il mare, gli uccelli ma anche quelle letterarie, dei poeti che hanno raccontato di Scilla e Cariddi. Tutte azioni che mirano ad educare lo sguardo e a metterci in relazione con il paesaggio di cui siamo parte.

C’è una visione che orienta le nostre scelte quando pensiamo ad un’attività educativa. La realtà, quella in cui siamo immersi, è fatta di elementi naturali e antropici che definiscono lo spazio delle nostre esistenze, quello in cui ci muoviamo. Poi c’è il nostro sguardo che su quella realtà si posa e con essa stabilisce delle relazioni. Questa relazione, tra noi e il paesaggio in cui ci muoviamo, è ciò che ci interessa curare. Per curare questa relazione bisogna partire dall’educazione dello sguardo.

Immagine tratta da Un volto che ci somiglia. Ritratto dell‘Italia, testo di Carlo Levi, fotografie di János Reismann, Einaudi 1960.

Il Corso si svolgerà il 6, 13, 20 e 27 maggio, dalle ore 15.30 alle ore 18.30, su piattaforma Google meet.

Si praticherà la lettura visiva nei libri con immagini e fuori dai libri con immagini, a partire da un elemento catalizzatore: il paesaggio.

Durante il corso fatto di teoria, pratica e movimento, si lavorerà sull’analisi di libri con immagini, si farà esperienza di lettura visiva e si sperimenterà il movimento dello sguardo che è mobile, vaga, viaggia, passeggia, gioisce quando è in azione.

Al termine del corso verrà fornita una bibliografia di riferimento.

Per tutte le informazioni, i costi e le iscrizioni potete mandare una mail a info@libreriadudi.it e vi sarà risposto nel minor tempo possibile.