Le meravigliose favole di Antonio Canova

La leggenda narra che un giorno, ad Asolo, nella villa del senatore Giovanni Falier, il piccolo Antonio Canova, nipote di uno scalpellino di una certa fama, modellò nel burro un leone così perfetto da attrarre l'attenzione del padrone di casa. Ammirato da quel talento formidabile, il senatore decise di appoggiare l'istruzione del bambino. Intorno alle infanzie di geni straordinari non è raro fioriscano mitologie. Se questa storia sia vera non si sa con sicurezza, è certo che Falier appoggiò l'educazione del Canova che iniziò il suo apprendistato giovanissimo e quando scolpì Icaro e Dedalo, capolavoro del neoclassicismo che segnò una svolta nella storia dell'arte, aveva 22 anni.

Uno scorcio della Gipsoteca Canoviana di Possagno.



Quando si entra per la prima volta nei saloni della Gipsoteca Canoviana di Possagno o nella Sala Canoviana dei Musei Civici di Bassano, la perfezione delle statue che vengono incontro - dee e dei, ninfe ed eroi -, lascia letteralmente senza fiato. Un intero Olimpo ritratto in gesti e forme che nel tempo sono diventati archetipi di Bellezza. Decine di gessi immacolati, perfettamente politi che incarnano la quintessenza e la matrice di un ideale sublime che affonda le proprie radici nella classicità greca, e che fu reinventato dal Canova e mantiene ancora oggi intatta la sua forza, a secoli di distanza.

La Sala Canoviana dei Musei Civici di Bassano del Grappa



Per questo, quando siamo stati invitati a sviluppare la figura e l'opera di Canova in un volume della collana PiPPo, la nostra Piccola Pinacoteca Portatile, l'impresa ci è parsa a dir poco ardua. Come riuscire a creare, come è uso della collana, un percorso di disegno attivo capace di raccontare il lavoro di Antonio Canova, un artista difficile, la cui opera appoggia su concetti e valori estremamente complessi? Complessi perfino per uno studente del liceo artistico, figurarsi per un bambino di quarta elementare o giù di lì.



E tuttavia, se l’obiettivo è non solo migliorare le abilità tecniche dei piccoli lettori, ma anche, se non principalmente, avvicinarsi all’arte per il tramite di un’osservazione attenta delle opere e una diretta partecipazione al fatto artistico attraverso il semplice gesto del copiare, a volte basta un cambio di prospettiva.

È sufficiente mettere al centro della scena non la perfezione delle forme, ma le storie che queste raccontano. Storie meravigliose di cui lo stesso Canova, innamorato dei miti antichi fin da giovanissimo, subì il fascino per tutta la vita e che scelse di raccontare attraverso la scultura e la pittura. Come l'ipnotica storia di Amore e Psiche, la più antica fra le fiabe, antesignana di Cenerentole, Belle e Bestie, Belle addormentate, che Canova immortalò in due fra le sculture più celebri al mondo. Al punto che al gesto con cui Psiche tiene fra le dita la farfalla, lavorò per molta parte della sua vita.



Proprio dalle storie, dai miti e dalle leggende che Canova ha raccontato con le sue sculture hanno deciso di partire Monica Monachesi e Gabriel Pacheco per spiegare ai ragazzi la sua arte: un approccio che discende dalla diretta e personale osservazione di Monica del comportamento di bambini e ragazzi di fronte a opere come Dedalo e Icaro, Ercole e Lica, Orfeo ed Euridice e di tutti gli altri personaggi dei miti su cui si fonda la nostra cultura; ma anche dei grandi protagonisti del tempo di Canova, raccontati come dei ed eroi (Napoleone come Marte, il Dio della guerra; sua sorella, Paolina Bonaparte, come Venere).



Richiamando queste meravigliose favole, Monica Monachesi, autrice dei testi, convince bambini e ragazzi a osservare a fondo le sculture canoviane, e quindi a studiarne le forme e la composizione. Su questo invito si innestano le illustrazioni di Gabriel Pacheco, che propongono esercizi di osservazione, esempi da riprodurre, semplici espedienti tecnici per riuscire a dare forma a quel che si osserva. Un lavoro di narrazione per parole e immagini capace di semplificare senza ridurre, condotto con attenzione nel rispetto sia di Canova sia del pubblico dei lettori.

 

Le meravigliose favole di Antonio Canova ha una storia lunga e complessa ed è nato grazie al contributo di diverse istituzioni La sua vicenda comincia con Elena Sartori, collaboratrice della Biblioteca e dei Musei Civici di Bassano del Grappa, che ci ha contattato per realizzare un kit che accompagnasse le attività organizzate dai Musei Civici in occasione della Giornata delle Famiglie al Museo 2014.

Il progetto non andò in porto, ma in questa occasione si creò un contatto con Giuliana Ericani, allora direttrice dei Musei, e Federica Millozzi, conservatrice, desiderose di realizzare un volume della collana PiPPo dedicato alle collezioni canoviane del museo. Appena cominciato a lavorare su questo progetto, siamo stati contattati da Monica Monachesi, direttore artistico della Fondazione Stepan Zavrel di Sàrmede con una proposta sostanzialmente identica: un PiPPo su Canova per la Gipsoteca di Possagno, da utilizzare come modulo didattico nell’ambito di un progetto finanziato dalla Regione Veneto su Canova in guerra.



Mettere insieme due istituzioni museali, con esigenze simili, ma non perfettamente coincidenti, pubbliche amministrazioni, autrice, illustratore è stato impegnativo, ma, alla fine, ne il risultato è un libro di cui siamo orgogliosi e che speriamo sia interessante e utile per chi lo avrà fra le mani, per leggere, conoscere e disegnare.



Se volete saperne di più e siete da quelle parti, segnatevi che il 15 giugno, alle 11.30, a Sàrmede ci sarà la conferenza stampa di presentazione del libro, con Monica Monachesi e Gabriel Pacheco. E l'11 giugno, alle 10.30, presso i Musei Civici di Bassano del Grappa, si terrà un laboratorio con bambini, ragazzi e famiglie su Antonio Canova e le sue favole meravigliose, a inaugurare le attività didattiche che si svilupperanno nei due musei coinvolti a partire dal prossimo anno scolastico.