Raccontare con le immagini

ovvero Luogo Comune illustratore e street artist

Costruttori di Libri fa parte di quelle iniziative sorte intorno a un rinnovato interesse verso i libri con le figure che ha caratterizzato il settore della letteratura per l'infanzia negli ultimi quindici anni. Nasce da un'idea di Antonella Abbatiello, Lorenzo Cantatore, Martino Negri e Giovanna Zoboli, con l'obiettivo di approfondire e fornire strumenti adeguati alla conoscenza di questi libri e dei processi creativi che li riguardano. Il primo appuntamento della terza edizione di Costruttori di Libri, si è tenuto il 19 novembre 2021 (sul programma e la partecipazione trovate informazioni qui). Il secondo appuntamento, con il medesimo programma, si terrà a Roma, l'8 aprile. Daremo in seguito informazioni più dettagliate. Oggi vi proponiamo il secondo ritratto di questa edizione, dedicato a Luogo Comune da Antonella Abbatiello. Qui trovate il primo ritratto, dedicato a Silvia Vecchini. Per informazioni sulla prima edizione di Costruttori di Libri, del 2019, qui. E sulla seconda edizione, del 2020, qui.

[di Antonella Abbatiello]

Un ragazzo nato in mezzo alla piatta pianura padana, tra nebbia e zanzare con la passione per il disegno. Da quando ho lasciato per la prima volta la città di Cremona non mi sono più fermato, il viaggio e il disegno sono diventati la sintesi perfetta del mio stile di vita. Disegnare per viaggiare e viaggiare per disegnare.

Jacopo si racconta così.

Ha scelto uno pseudonimo, Luogo Comune, con il quale si protegge ironicamente dal rischio di creare immagini banali, luoghi comuni appunto.

È un illustratore e street artist. Ha pubblicato libri, illustrato riviste e dipinto muri in molte città italiane e all’estero (Polonia, Austria, Inghilterra, Spagna e Marocco).

La sua esigenza è comunicare attraverso le immagini. Piccole, grandi, anche grandissime. Creare immagini, comunicare con immagini, raccontare per immagini, per Luogo Comune è un’autentica necessità. Questo bisogno si esprime sulle pagine di un libro o sulle pareti di un palazzo, non c’è differenza metodologica o espressiva, il processo creativo è lo stesso, cambiano solo le dimensioni. Tuttavia gestire lo spazio di un grande muro richiede abilità tecnica e capacità visionaria decisamente speciali, e ben pochi illustratori ne sarebbero capaci.

Sceglie soggetti che diventano simboli, li rende graficamente essenziali, e con questi costruisce un racconto. Sono elementi della natura, piante e animali. Sui muri spesso dipinge oggetti evocativi, frutto di attenta ricerca, per raccontare storie legate alla tradizione locale. Le sue immagini sono essenziali, nitide, definite con pochi colori piatti e raffinati.

Realizza le sue immagini con tecniche tradizionali. Effettivamente gli artisti di opere murali sembrano recuperare antichi metodi. Usano pennelli e pennellesse, grandi barattoli di colori, vi affondano le mani, si macchiano le tute da lavoro, con evidente soddisfazione. Si muovono con disinvoltura su enormi superfici, sulle quali appaiono minuscoli. L’artista diventa parte della sua stessa opera, un piccolo dettaglio dell’immagine che sta creando.

Questa esperienza modifica chi la pratica, modifica la percezione, l’ampiezza mentale, la capacità di muoversi nello spazio. Una pratica pittorica psicologicamente liberatoria.

Luogo Comune ha questa duplice qualità. Come street artist vive queste esperienze così intensamente fisiche e mentali, da illustratore le trasferisce sulle pagine dei libri. L’impressione è quella di un continuo zoom indietro e avanti, una continua focalizzazione su piccole e grandi superfici, senza che ci sia alcuna perdita di qualità e di concentrazione.

Camminando per le nostre città possiamo scoprire le opere di Luogo Comune e di molti altri creatori di immagini. Con loro sta rinascendo una nuova forma espressiva che recupera l’eredità lasciata dai pittori del passato, che affrescavano chiese e palazzi nobiliari, patrimonio di cui le nostre città italiane sono ricchissime. Ma mentre in passato le immagini erano dentro i palazzi, accessibili solo a pochi ricchi committenti, adesso sono fuori, per le strade delle città, arte per tutti.