Scosse in classe. Prendere le misure per reinventare la scuola

[a cura di Scosse Associazione di Promozione Sociale*]

Scosse in classe. Percorsi trasversali tra il nido e la scuola secondaria per educare alle relazioni, edito da Settenove, nasce nel cuore del primo lockdown dalla difficoltà ma al tempo stesso dall’urgenza, per un’associazione che da dieci anni lavora dentro alle scuole per l’educazione al genere e alle differenze, di prendere parola e di mettersi al servizio di chi quella scuola all’improvviso si è trovato a doverla reinventare. Una riflessione e un impegno collettivo che hanno dato vita a un libro corale che si rivolge in modo trasversale a insegnanti di ogni ordine e grado, partendo dal nido fino alla scuola secondaria di primo grado, proponendo attività per riannodare i fili interrotti e ricucire i rapporti tra pari e con le figure educanti, ma anche per evidenziare le contraddizioni, la complessità e persino le potenzialità di una scuola dietro lo schermo. Un percorso che parte dall’Io e muove verso la realtà esterna, la pluralità delle conformazioni familiari, la valorizzazione delle differenze, e che può essere compiuto interamente o per singole tappe. Le immagini e le storie aprono il cerchio e invitano alla condivisione, ci interrogano.

Ci sono il Giacomo di cristallo di Rodari e La bambina di vetro di Beatrice Alemagna (Topipittori 2020), per parlare di relazioni ed emozioni a partire dall’idea di trasparenza «come fonte di apertura verso l’esterno, ricchezza e condivisione», perché la nostra identità è il frutto di interazioni, scelte, pensieri, percezioni, scambi, di pressioni sociali e aspettative esterne. C’è Un cielo di lentiggini di Inês D'Almeÿ e Alicia Baladan (Settenove 2018) per riappropriarsi dello spazio della classe attraverso i corpi, misurandolo, facendolo proprio e poi trasformandolo insieme a partire da imposizioni e bisogni, giocando con la segnaletica con Mario Ramos e il suo Attenzione, passaggio fiabe! (Babalibri 2017), perché educare alla percezione e alla cura dello spazio è già un modo di educare alle differenze e fornire gli strumenti per abitare con consapevolezza anche lo spazio esterno alla scuola. C’è Io sono Mare di Cristina Portolano (Canicola 2018) per lavorare sull’urgenza e la necessità di imparare a conoscere e riconoscere i corpi, nella loro pluralità, a identificare le sensazioni e a nominarle, a valorizzare le differenze osservando la serie Tutto di Alighiero Boetti e ispirandosi all’arte contemporanea per cercare un modo di raccontarsi attraverso le immagini. C’è Argentovivo di Daniele Silvestri, per un ascolto collettivo che aiuti a tirare fuori desideri, vissuti e imprevisti di un anno complesso per cui è necessario cercare insieme senso e parole.

La bambina di vetro (Beatrice Alemagna, Topipittori 2020).

Un cielo di lentiggini. Storie da giocare (di Inês D'Almeÿ e Alicia Baladan, Settenove 2018).

Albi illustrati soprattutto, che sulla scorta del progetto ormai consolidato Leggere senza stereotipi (Settenove 2015) e del più recente Fammi capire continuano ad aprire finestre, mondi, immaginari, e questa volta agli albi si uniscono performance, video, serie tv, canzoni. A ogni spunto di partenza corrispondono una o più attività di laboratorio, individuali e collettive, che mettono in azione e in contatto i corpi attraverso il movimento, che invitano a prendere parola, a confrontarsi e ad ascoltarsi, ma anche a sperimentare tecniche, materiali linguaggi, a esprimersi attraverso il disegno, le ombre, il collage. Un vero e proprio quaderno operativo asciutto, ordinato anche nella veste grafica, con linee chiare ed essenziali non per creare schemi obbligati, ma per offrire punti di partenza da elaborare in modo autonomo a seconda dei contesti, per aprire spiragli verso percorsi inediti che attraversino le discipline, gli ambiti, i temi, gli ordini di studio.

Ogni scheda esplicita gli obiettivi, offre indicazioni a chi conduce le attività, presenta i materiali e descrive passo passo come passare dal momento del cerchio e della lettura condivisa all’elaborazione individuale, per poi tornare alla dimensione collettiva dello scambio, della co-costruzione di senso, della messa in discussione dell’esistente, dello sguardo al futuro. Ad accompagnare le proposte di laboratorio, brevi bibliografie di consigli di lettura per far crescere una biblioteca di classe senza stereotipi guardando a una letteratura di qualità che non banalizza i temi, ma lavora spesso nei margini, offrendo suggestioni e spazi di libertà e bellezza. Mentre ancora una volta la scuola è costretta a barcamenarsi tra presenza e distanza, tra diseguaglianze che esplodono e sperimentazioni coraggiose, mentre bambinə, ragazzə e insegnanti continuano a cercare forme inedite di relazione, di scambio e di crescita, Scosse prova a offrire piste per un rientro in classe che non sia solo un ritorno alla presunta normalità ma un farsi carico dei bisogni di ogni persona per valorizzare le differenze e le potenzialità trasformative di una comunità educativa.

*S.Co.S.S.E. - Soluzioni Comunicative Studi Servizi Editoriali è un’associazione di promozione sociale, nata nel 2011, che si occupa di educazione al genere e alle differenze a partire dalla primissima infanzia, attraverso progetti, laboratori, eventi, e percorsi di formazione. Tra i suoi obiettivi principali: contrastare la formazione di logiche discriminanti e stereotipi, prevenire e contrastare fenomeni di violenza e bullismo legati alle identità di genere e agli orientamenti sessuali; promuovere un’educazione che consenta di vivere la costruzione della propria identità come desiderio e non come destino. Tutte le autrici fanno parte di SCoSSE.