Un grande evento nelle vite dei bambini

Ovvero cosa accade in Germania durante il primo giorno di scuola elementare 

[di Giulia Mirandola]

Il primo giorno di scuola della prima elementare, in Germania, è diverso dal primo giorno di scuola della prima elementare in Italia. Qui si chiama Einschulung, una parola che nel suo significato letterale è più vicina a “inscuolamento” che a “primo giorno di scuola”. Lavoro come mediatrice linguistica di madrelingua italiana all’interno della scuola elementare europea Finow Grundschule SESB (Staatliche Europa Schule Berlin), la quale è impostata sulla combinazione di lingua tedesca e lingua italiana e sull’insegnamento integrato nelle due lingue. Quest’anno mi è stata assegnata una classe prima, per questo posso dire di avere vissuto anch’io il mio primo Einschulung. Il testo che segue è il resoconto di questa splendida giornata tenutasi il 27 agosto 2022.

L’ingresso nella scuola, in questo paese, ha caratteristiche del tutto particolari rispetto agli altri momenti della vita scolastica ed è un evento importante nella vita in generale, non solo quella scolastica, di ogni bambino e bambina, perché la cambia per sempre, mettendo in evidenza che c’è un prima e un dopo l’Einschulung.

Einschulung non è solo l’effetto dell’obbligo scolastico a partire dai sei anni e, da quel momento, per i successivi nove anni. Si tratta di un rituale di passaggio dall’essere bambini piccoli all’essere bambini grandi, dall’essere bambini che giocano e basta, all’essere bambini che giocano, scrivono, leggono, entrano a pieno titolo nella collettività e nei suoi processi. Il rito, per compiersi, ha bisogno degli adulti e dei bambini insieme. La comunità scolastica inizia da queste basi.

Secondo quanto riporta il quotidiano berlinese “Tagesspiegel” (26.08.2022), quest’anno l’Einschulung, nella città di Berlino, ha riguardato circa 37.000 bambine e bambini, una cifra record, la più alta dal 2005 a oggi. Il numero complessivo di studenti è pari a circa 383.000, di cui 1000 sono di origine ucraina che si aggiungono ai circa 5000 accolti nelle scuole berlinesi prima delle vacanze estive.

Mi sono domandata a lungo, prima di conoscerne il motivo, perché a un certo punto dell’anno le cartolerie si riempissero di coni di cartoncino colorato di tutte le dimensioni e fogge e quale fosse la loro funzione. Non si tratta di un articolo generico e neppure di un oggetto decorativo, ho scoperto. Questo è l’emblema dell’Einschulung, da generazioni. Si chiama Schultüte. Lo storico marchio Nestler li produce dalla fine dell’Ottocento e nel 2013, come riportato sul sito aziendale, ne sono stati venduti circa due milioni. Nei casi più elaborati è foderato di stoffa, che i genitori cuciono personalmente. Viene regalato ai bambini dalla famiglia, riempito di dolci, di matite colorate, quaderni, piccoli giochi e consegnato al termine della cerimonia di apertura dell’anno scolastico, quando i bambini e i genitori lasciano la scuola e vanno con i parenti a continuare i festeggiamenti al ristorante oppure in un bel giardino.

Nel giorno dell’Einschulung, i genitori e i bambini varcano insieme la soglia della scuola elementare per la prima volta in assoluto e ciò, per la cultura tedesca, è un fatto serio (formalità) e una festa (informalità). C’è molta emozione da parte di tutti. L’incontro casuale con alcuni bambini di quarta mi permette di fare loro una breve intervista per raccogliere i loro pensieri in merito all’Einschulung: «La differenza è che prima, all’asilo, giochi, a scuola impari cose difficili, come la matematica, gli Egizi, l’astronomia», «Diventi grande, invece prima sei piccolo», «Io ho pensato “adesso succede qualcosa di bello!”», «Mi hanno accolto dolcemente e poi c’è stata una grande festa».

L’Einschulung si attende, si prepara, si svolge secondo una articolata scaletta di cose da fare in quell’occasione, concatenate tra loro con coerenza e comprensibili per tutti. I bambini di prima classe e i rispettivi genitori, sono accolti nel teatro della scuola dai bambini delle altre classi e da tutto il personale della scuola. Tutto il personale si intende: direttrice, vicedirettore, segretarie, insegnanti di lingua italiana e di lingua tedesca, educatrici ed educatori, mediatrici e mediatori linguistici, coordinatore dell’associazione dei genitori, bibliotecaria scolastica, Hausmeister, che è la figura che provvede alla manutenzione e a tutte le riparazioni all’interno e all’esterno dell’edificio. Tutte le classi cominciano l’anno scolastico cinque giorni prima dell’Einschulung, eccetto le prime. I bambini di seconda hanno il compito di dare il benvenuto ai nuovi arrivati con musiche, canti e balli sui quali si sono preparati insieme alle maestre. I bambini più grandi interpretano intermezzi teatrali o sketch con le marionette, dei quali scrivono anche i testi, esito concreto di ciò che durante l’anno i bambini imparano nei laboratori di teatro e di scrittura organizzati, tra tante diverse attività, dalla scuola e dall’associazione dei genitori.

Dopo questa parte, i bambini lasciano il teatro e salutano i genitori, i quali li rimangono ad aspettarli nel cortile. Salgono in classe con le maestre e i maestri, conoscono quale sarà il loro ambiente di lavoro quotidiano, si siedono nei banchi e dicono a tutti il proprio nome. Non è una cosa facile separarsi, né per i bambini, né per i genitori. Infatti c’è chi prova un’emozione talmente sconvolgente che trattenere il pianto non è proprio possibile. Magari succederà di impiegare qualche giorno per adattarsi, ma poi miracolosamente succede, perché la scuola è “dove diventi grande, invece prima sei piccolo.”

L’elemento che più caratterizza in positivo questa consuetudine, a me pare sia l’assenza di retorica e la consapevolezza di tutte le persone coinvolte del fatto che non si tratta di una messinscena. Altri messaggi che ai miei occhi arrivano diretti sono che la scuola è una cosa bella che si fa insieme ed è un lavoro collettivo. Questo giorno aiuta ciascuno a entrare con fiducia nel lungo cammino dell’educazione e dell’istruzione e racchiude in sé un’idea di scuola pubblica convincente.