Klecksografia: allucinatorie simmetrie

Una volta, tanto tanto tempo fa, c’era un bambino svizzero, figlio di un maestro d’arte, che si interessava di pittura e di scienze naturali. Ma più di tutto gli piacevano le macchie. Sì, proprio le macchie. Quelle di inchiostro. Quelle che se le facevi – anche quando sono andato a scuola io - la maestra ti metteva la nota sul quaderno e dovevi farla firmare dalla mamma. E quel bambino, con le macchie, ci faceva un gioco bellissimo. Si chiamava klecksografia.

Le radici del popolo dei boschi

A volte non è proprio una fortuna inventare uno stile che incontra un consenso tale da diventare il connotato di un intero ambito della letteratura, il paradigma di un immaginario. Infatti, oggi è difficilissimo riuscire a guardare le illustrazioni di John Bauer con equanimità, ripulendosi gli occhi dalle nefaste influenze dell'iconografia fantasy più trita e banale, che ha invaso il campo della letteratura per ragazzi tradizionale nordica.

Sopravvivere a Paolo

Dal 4 al 9 luglio, a Sàrmede, si terrà una nuova edizione del corso "Progettare Libri". Di questo corso ho parlato diffusamente in questo blog e una rapida ricerca in rete dà accesso a svariati racconti delle esperienze degli allievi dei corsi passati.

Traduzioni & albi illustrati

Alla scorsa Bologna Children's Book Fair, al Caffè Traduttori ho partecipato (Giovanna Zoboli) a una tavola rotonda dal titolo Cosa traduciamo quando traduciamo libri per bambini, con Francesca Archinto di Babalibri, Della Passarelli di Sinnos, Loredana Baldinucci del Castoro; coordinatrice Simona Mambrini. Tema: le politiche editoriali in merito ai criteri di scelta dei libri da tradurre, esperienze e problematiche.